sabato 12 febbraio 2011

Bracciatelli di Sant'Antonio abate di Gisella



In occasione della festa di Sant'Antonio abate, nella mia città ogni fornaio prepara delle ciambelle ricche di anici, chiamate bracciatelli perché un tempo potevano essere infilati in un braccio.
C'è anche la versione più dura, tipo tarallo, da intingere nel vino; questa è la versione più morbida, ma ogni fornaio ha la sua, come ogni famiglia....questa è la ricetta della mia famiglia

Bracciatelli di Sant'Antonio abate

farina di forza 1 Kg
olio extravergine di oliva 1dl e 1/2
20 g di semi di anice lasciati ammollare fin dalla sera prima in poco vino bianco secco
1 cubetto di lievito di birra, o 150 g di pasta di pane o lievito madre, sciolti in poca acqua tiepida
2 cucchiai di zucchero
Impastare il tutto, usando l'acqua tiepida necessaria per un impasto morbido, ma lavorabile; usare anche il vino dell'ammollo degli anici. (per un sapore di anice più intenso, si può usare il mistrà, tipico liquore all'anice marchigiano)
Lasciar lievitare fino al raddoppio (ci vorranno almeno 3 ore, in ambiente tiepido), quindi formare dei cilindri con la pasta, da chiudere ad anello. Nella foto vedete la dimensione finale di un bracciatello, posato su un piatto da dessert.
Far lievitare un'altra oretta, quindi cuocere in forno già caldo, a 180/200° fino a doratura.

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